Cos'è il Teatro Verticale?

Quel che mi appassiona è infondere nel pubblico un senso di spaesamento spaziale, ingannando la prospettiva e facendogli dimenticare che i performer stanno saltando, danzando e correndo su un pavimento ortogonale al suolo!


Non mi appassionano le categorie in ambito artistico ma se proprio devo inserire il mio lavoro in qualche casella, oggi, quella che sento più vicina è quella del circo contemporaneo laddove la ricerca (perché non c'è spettacolo senza ricerca) si stringe al lavoro con il corpo, affrontando i temi del rischio e dell'acrobazia affrontandoli attraverso una sapiente drammaturgia.


Nello specifico quello che definisce la mia disciplina prediletta sono gli spazi dove la ricerca teatrale si svolge: lo spazio verticale e lo spazio aereo. 


Sia in che outdoor.


Se nello spazio verticale si utilizzano apposite imbragature, lo spazio aereo può essere indagato sia attraverso imbragature di diverso tipo che con strumenti di derivazione circense quali trapezio, tessuti, cerchio, cinghie, catene, pali, spirali senza limiti alla fantasia...











Sullo spazio verticale l'attore, il performer, il circense si muovono come fossero su un pavimento ruotato di 90°, un palco ortogonale. 

Il punto fermo di partenza del movimento è la parete/palco.


Lo spazio aereo, a differenza di quello verticale, non ha un concreto punto solido da dove fare partire il movimento che invece nasce dal corpo stesso o dall'utilizzo degli strumenti.

Non cerco un linguaggio poetico ma lavoro affinché la poesia possa scaturire tra le righe dello spettacolo.